Sa Remada
"Finito il giuoco il capo toglie in mano un fantoccio di pervinca; corre per due volte l'arringo, giocolandosi con quell'informe effigie, che non si sa di che sia simbolo; e quindi si volge con tutta la sua comitiva alla contrada delle corse, dove si sbizzarriscono correndo cosė come abbiamo accennato." (P.Vittorio Angius, primi decenni dell'800) |
Il "fantoccio di pervinca"
"La corsa volge al termine, sulla torre campanaria del Duomo scoccano le 18. Il Componidore rinfodera la spada. si stacca dal gruppo dei cavalieri e cinge lo scettro fiorito che gli appresta l'Aiutante di Campo e, tra gli applausi e le urla di saluto della variopinta folla, percorre a passo la lizza, segnando croci a destra e a manca sulla folla plaudente. Si avvia all'estremo capo della Lizza; si ferma. Volta il cavallo; uno squillo di tromba squarcia l'aria e rullano i tamburi, altri squilli fanno eco lontano. La folla ammutolisce. č il momento pių solenne della corsa. Il Componidore sprona e il destriero parte, ventre a terra; s'odono solo i suoi zoccoli battere frenetici sulla lizza accompagnati dal tintinnio argentino della sonagliera. Vien la pelle d'oca; il Componidore č lungo riverso sulla groppa del cavallo, come un morto, simboleggiando il Carnevale morente. Col suo scettro di viole segna l'aria di ampie croci sulla folla: č l'addio." (F.Cherchi Paba, op.cit.) |
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